Staipa’s Blog

Il Blog di Stefano Giolo, divulgazione informatica, uso consapevole tecnologia, e fatti miei

La narrazione della prepotenza (e dell’ignoranza)

Tempo di lettura 5 minuti

Solo pochi giorni fa scrivevo del bullismo usato come propaganda politica (https://wp.me/pQMJM-1Qo). Non era ancora scoppiata la fobia del Coronavirus, che poi si chiama 2019-nCoV perchè coronavirus è solo una macro categoria di virus (per info: https://tinyurl.com/rqn789a), e Stephen King doveva ancora abbandonare Facebook all’urlo di “Non mi fido. Troppe fake news e poca protezione della privacy” (https://tinyurl.com/tw635t6).

Frequento sempre meno i social, ci scrivo prevalentemente per notificare i nuovi articoli di questo blog, ma li navigo, li esploro, leggo quello che ci scrive su la gente. Mi sono sempre interessato alla Psicologia delle masse (https://it.wikipedia.org/wiki/Psicologia_delle_masse), a partire da quando da piccolo mi affascinava il fenomeno per cui nell’Arena di Verona ai concerti gli applausi tendono dopo pochi secondi a sincronizzarsi sulla frequenza di rimbalzo dell’eco. I social network oggi sono uno strumento fantastico per vedere come le masse tendano a comportarsi e lo sto trovando sempre più inquietante, o forse solamente triste.

In questi giorni, mentre pensavo al bullismo e al modo di fare propaganda stavo leggendo anche Mein Kampf, il saggio politico scritto da Adolf Hitler nel quale fornisce, tra le altre cose, la propria idea di come si debba fare per fondare un partito che muova consensi delle masse. Aveo segnato due parti che mi avevano colpito, la prima parlava di democrazia:

Non è lo scopo della Democrazia di oggi formare un assemblea di uomini saggi, ma piuttosto prenderli da una folla di nullità servili che possano essere facilmente portate verso determinate direzioni, specialmente se l’intelligenza di ognuno di loro è limitata. Soltanto così si può giocare la partita dei partiti politici nel suo attuale insano senso. Ma questo permette anche alle persone che in realtà tirano le fila di restare sicure dietro le quinte, senza alcuna possibilità di essere mai resi personalmente responsabili. Perché oggi una decisione, non importa quanto dannosa per la nazione, non può essere messa in conto a nessuno dei mascalzoni che sono sotto gli occhi del pubblico, mentre può essere sempre messa sulle spalle di un’intera sezione.

Mein Kampf, Adolf Hitler

L’altra invece parlava della propaganda:

Tutta la propaganda dovrebbe essere popolare e dovrebbe adattare il suo livello intellettuale alla capacità recettiva del meno intellettuale delle persone a cui si desidera rivolgersi. Quindi deve adattare la sua elevazione mentale in proporzione alla quantità delle masse a cui si deve aggrappare.
Se, come per la propaganda di guerra, l’obiettivo è quello di radunare un’intera nazione nel suo cerchio di influenza, l’attenzione per cercare di evitare un livello intellettuale troppo elevato non è mai sufficiente.
La capacità recettiva delle masse è molto limitata, e la loro comprensione è scarsa; d’altra parte, essi hanno una grande capacità di dimenticare.
Premesso questo, tutta la propaganda efficace deve essere limitata a pochissimi punti che devono essere esposti sotto forma di slogan finché anche l’ultimo uomo sia in grado di comprendere ciò che ogni slogan significa. Se si sacrifica questo principio per il desiderio di avere molte sfaccettature, si dissiperà l’efficace lavoro della propaganda, perché il popolo non sarà in grado di digerire o trattenere il materiale che gli viene offerto. Inoltre si indebolirà e infine cancellerà la sua stessa efficacia.

Mein Kampf, Adolf Hitler

Lungi dal paragonare il male creato dal Nazismo alla situazione attuale o a qualunque politico attuale, ma non riesco a non provare un brivido di preoccupazione ogni volta che leggo queste due citazioni.

Attravero l’uso dei social network abbiamo sdoganato non solo la cattiveria del bullismo ma anche la stupidità. L’ignoranza. Non vale per tutti i social network, sia chiaro. Alcuni sono nati per scopi diversi dal becero generalismo, Anobii, Linkedin, Ello, sono esempi in cui il concetto di Social è applicato in maniera sana e positiva e si occupano rispettivamente di libri, lavoro e artisti. Il problema si presenta normalmente con quelli generalisti dove si parla di tutto e proprio per questo di niente.

È su questi social network spopolano la paura e la rabbia portate dall’ignoranza della massa. Ho citato all’inizio 2019-nCoV, quello che nel giornalismo e nella rete viene chiamato genericamente coronavirus, sui social si legge il terrore delle persone, la convinzione di perfetti ignoranti di conoscerne le caratteristiche e insegnarle quando basterebbe andare sul canale giusto (ad esempio https://tinyurl.com/rqn789a) per rendersi conto di quale sia il pericolo reale. Ma non sarebbe neppure grave se l’ignoranza, e la mancanza di volontà di informarsi in maniera corretta, si limitassero a spaventare le persone spingendole a lavarsi le mani di più o a viaggiare di meno.

Il problema è quando la gente è così ignorante da spaventarsi della sola presenza di persone asiatiche, tra l’altro identificando come cinesi tutti gli abitanti di un continente grande 4,4 volte  l’europa, per un terzo delle terre emerse: 44.579.000 km quadrati per più di 4.462.676.731 abitanti. Quando le persone per paura di un virus smettono di andare in ristoranti gestiti da asiatici (https://tinyurl.com/shjl62h), quando chiedono di escludere i ragazzini asiatici dalle scuole (https://tinyurl.com/wn8cb9f), quando vanno in panico per la paura dei pacchi provenienti da siti cinesi come Wish e Aliexpress (https://tinyurl.com/wd6buvj), quando arrivano ad insultare sul treno ragazzi dai tratti asiatici che probabilmente come tutti conoscono quella zona della zona Cina per averla letta in questi giorni sui giornali (https://tinyurl.com/uyh3dmo), quando corrono a comprare tutte le mascherine disponibili mettendo in difficoltà quelli a cui davvero le mascherine servono (https://tinyurl.com/tvr4bua).

Bastano quattro fake news per mandare in panico metà di una nazione convinta di informarsi per quello che legge sui social, bastano quattro fake news e la paura del diverso -in questo caso solo per i tratti asiatici- sfocia in terrore e il terrore in violenza. E ancora una volta chi si informa (o ritiene di informarsi) sui social, snobba chi ha studiato una vita l’argomento. Gli appelli di medici e virologi sono del tutto inutili di fronte alla paura dovuta all’ignoranza.

Non è lo scopo della Democrazia di oggi formare un assemblea di uomini saggi, ma piuttosto prenderli da una folla di nullità servili che possano essere facilmente portate verso determinate direzioni, specialmente se l’intelligenza di ognuno di loro è limitata.

Mein Kampf, Adolf Hitler

Sono le stesse persone che votano i partiti, le stesse persone che hanno votato in passato e che voteranno in futuro. Che daranno in mano il potere esecutivo e legislativo nelle mani di persone che sanno perfettamente come indirizzare dall’una o dall’altra parte instillando minuscoli dubbi. Il tuo vicino di casa può farti ammalare? Sei sicuro che la causa dei tuoi problemi non venga da quel tizio che ti osserva là in fondo? E se il tuo medico facesse finta di curarti per mantenerti malato e guadagnarci?
Fidati di me. Dell’uomo forte, ignorante come te, con le tue stesse idee, con i tuoi stessi dubbi ma in grado di raccogliere i consensi che tu sogneresti di avere. Sono qui, e ti porterò proprio dove vorresti andare.

Immagine in evidenza: Allegoria della Divina Sapienza, in cui è rappresentato l’Intelletto umano liberato dai lacci dell’Ignoranza mentre contempla la Verità Luca Giordano (1685)

Questo blog non è solo sull'Uso Consapevole Delle Tecnologie

Questo è un blog politico. Che piaccia o no. Ma difficilmente mi si vedrà schierato a favore di un partito, o contro un partito… per partito preso.
Politica è essere o non essere razzisti, essere o non essere a favore dei diritti e delle libertà, politica è scegliere di buttare per terra una cartaccia o di raccoglierla e metterla in un cestino della differenziata, politica è scegliere tra accogliere o discriminare, sono tutte cose che non sono di destra o di sinistra, che non dovrebbero appartenere a l’uno o all’altra fazione politica. Sono “cosa pubblica”, sono bene pubblico.
Qui puoi leggere di più sulla mia idea di politica

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